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“Senza luce, colore e forma non potrebbero esistere.”
Pensare alla luce e avere idee luminose: chi costruisce deve saper fare entrambe le cose. Otto domande a Begoña Viejo, La Colondra estudio de arquitectura, Spagna.
“Senza luce, colore e forma non potrebbero esistere.”
“Senza luce, colore e forma non potrebbero esistere.”
F_03 Il magazine Finstral
Framing Light: 164 pagine con conversazioni, saggi e opinioni su temi rilevanti dell’architettura.
Il produttore di serramenti altoatesino Finstral invita al dialogo, avvia conversazioni e affronta temi rilevanti dell’architettura. Per il terzo numero del Magazine Finstral F_03 abbiamo posto otto domande ad architetti provenienti da tutta Europa. Qui può leggere le risposte di Begoña Viejo.

1. Come architetto, cosa pensa della luce?
Begoña Viejo: La luce è tutto, senza di lei colore e forma non potrebbero esistere. Gli stimoli della luce influenzano la nostra vita quotidiana, la nostra mente e la percezione della realtà.

2. Come integra la luce naturale nella progettazione?
Ogni spazio richiede un proprio progetto di illuminazione, a seconda dell’utilizzo previsto. Di base va garantito il giusto apporto di luce naturale negli ambienti di riposo, lavoro e studio. Inoltre, bisogna verificare come si diffonde la luce in base alle dimensioni delle stanze, alla posizione e all’ora del giorno.

3. Come utilizza la finestra per definire la realizzazione architettonica?
Nelle Asturie, nel nord della Spagna, purtroppo o per fortuna non abbiamo molti giorni di cielo sereno. Per questo i nostri edifici devono far entrare quanta più luce possibile. In ogni progetto bisogna equilibrare disponibilità di luce naturale, guadagno solare e necessità di schermatura per ottenere un bilancio energetico ottimale.

4. Quale edificio esistente (conosciuto) vorrebbe convertire o ampliare? E come?
È molto gratificante lavorare su edifici esistenti, dove le esigenze degli utenti sono cambiate o spazi prima inutilizzati vengono destinati a un nuovo uso. Uno degli approcci più comuni è di integrare ampie vetrate, che aprono la vista e fanno entrare più luce in questi spazi.

5. L’edilizia è una giungla di innumerevoli normative e procedure in parte obsolete: cosa cambierebbe? E come?
Esistono diversi regolamenti che disciplinano l’estetica degli edifici e obbligano a conformarsi a determinate tipologie tradizionali. Così, però, si limitano la creatività e lo sviluppo naturale dei modelli costruttivi.

6. L’architettura è realtà costruita. Quale responsabilità sociale e politica hanno oggi gli architetti?
Non credo che gli architetti debbano essere coinvolti nella sfera politica. Piuttosto, dovrebbero partecipare a commissioni tecniche, che offrono la propria consulenza ai governi per la pianificazione territoriale e possibili aiuti per la riqualificazione nonché contributi pubblici per il miglioramento di aree residenziali e luoghi pubblici. La considero una questione più sociale che politica.

7. Con chi Le piacerebbe dialogare di architettura e su quale tema in particolare?
Mi piacerebbe sedermi a un tavolo con leader politici di ogni singolo continente e con alcuni progettisti urbani di fama mondiale per discutere insieme delle città del futuro.

8. Con quale argomentazione aprirebbe questo dialogo?
Dopo 18 mesi con il Covid-19, si può pensare di sviluppare una città moderna come “The Line” per tutti?

Fondato nel 2015 dagli architetti Begoña Viejo e María Méndez, lo studio di progettazione La Colondra si concentra sull’idea e sugli standard di casa passiva. L’obiettivo è di sviluppare edifici efficienti che si integrino perfettamente nel contesto architettonico.
lacolondra.es/estudio

Più risposte di architetti provenienti da tutta Europa:
finstral.com/framinglight
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Con il motto “Framing Light”, il magazine Finstral F_03 invita al dialogo. Le quattro copertine del magazine Finstral giocano con le diverse tonalità della luce diurna e il suo effetto spaziale.
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Cosa pensate della luce? Al dialogo hanno partecipato architetti provenienti da tutta Europa.
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Dialogo sull’architettura
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“Finestre per la Piramide di Cheope.”
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